Come fare impresa tra Italia e Senegal: dialogo e scambi di esperienze tra imprenditrici bresciane e il Capo Gabinetto del Comune di Kaolack.
“Siamo convinti che se mettiamo insieme i problemi dell’Italia e i problemi del Senegal, e shakeriamo bene il tutto, lavorando e cooperando insieme possiamo trovare le soluzioni per entrambi i Paesi“. Così Angelo Patti, segretario generale dell’Associazione italiasenegal.org ha introdotto la tavola rotonda che si è svolta venerdì pomeriggio presso BREND – Palazzo Martinengo Colleoni, l’ex tribunale di Brescia.
All’incontro, moderato da Anna Maria Gandolfi, Consigliera di parità del Comune di Brescia, ha partecipato Madame Wane Deiegane, il Capo Gabinetto del Ministro della Donna e della Famiglia del Senegal, in visita a Brescia, e un nutrito gruppo di donne imprenditrici bresciane. Erano presenti per portare la loro testimonianza: Francesca Porteri – Presidente del Comitato per l’Imprenditoria femminile CCIAA e imprenditori della ditta Raoul Porteri, Elena Bonassi – ELLA srl Centro Benessere Franciacorta Fitness, Pia Donata Berlucchi – Azienda Agricola F.lli Berlucchi, Pia Cittadini – Presidente Cittadini spa, Laura Dalè – Responsabile Sviluppo e rete nazionale EWMD e imprenditrice, Diana Saleri – Responsabile AIDDA Brescia e Provincia, Selene Ghioni – Presidente Internazionale EWMD e partner di Shiki Design, Nives Tirali – Responsabile Amministrativa e Marketing ditta Tirali Quinto, e Cristina Vezzola – AD Vezzola spa.
L’incontro, seguito con attenzione dal pubblico presente, ha messo da subito in luce come, sia in Italia che in Senegal, la figura femminile giochi un ruolo fondamentale, non solo all’interno della famiglia, ma soprattutto per l’economia locale. Perché, come ha sottolineato Pia Berlucchi raccontando con estremo coinvolgimento una breve storia sul legame tra la donna, il vino e la terra, la donna in tutto quello che fa mette esperienza, buon senso, cultura, ma soprattutto passione e amore.
In base ad una statistica europea, ha spiegato Elena Bonassi, le donne italiane lavorano in media 16 ore al giorno, includendo il lavoro domestico, mentre in Europa la media si abbassa a 12/14 ore. Questo evidenzia un problema, da sempre caro alla Consigliera di Parità e al CIF – Comitato per l’Imprenditoria femminile, ovvero il problema della conciliazione dei tempi di lavoro. La Bonassi ha spiegato che la conciliazione deve diventare condivisione, condivisione dei ruoli all’interno della famiglia così come sul posto di lavoro.
Condivisione vuol dire anche saper trasmettere ad altri le proprie competenze ed esperienze. Così hanno fatto le donne di Monte Isola, coinvolte nel progetto “Reti di solidarietà femminile”, organizzato dal retifico Cittadini spa con l’intento di promuove la formazione femminile e contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro per giovani vedove indiane. Esportando il proprio know-how della lavorazione della rete, ha spiegato Pia Cittadini, Presidente della società di famiglia, l’azienda ha ideato e contribuito a realizzare un retificio per la produzione di reti da pesca a Rameswaram (località Pamban nel Tamil Nadu in India, colpita dallo tsunami), creando sviluppo e coinvolgendo, in un percorso formativo e di scambio, il personale indiano e i propri dipendenti. Questo passaggio di testimone, da donne italiane a donne indiane, non solo ha permesso la condivisione di un sapere storico, quello della lavorazione delle reti, che nel suo territorio d’origine si sta progressivamente perdendo, ma ha contribuito alla creazione di una nuova capacity building nelle vedove indiane, che altrimenti sarebbero state lasciate ai margini della società, senza possibilità economiche. In questo modo invece le donne sono diventate protagoniste del proprio futuro, costruttrici della propria vita, emancipate ed economicamente indipendenti.
La testimonianza del progetto sociale promosso dalla ditta Cittadini spa rappresenta un esempio concreto della filosofia del far rete. Ha saputo unire realtà diverse in un unico obiettivo, ha messo in relazione donne di nazionalità, culture ed estrazione sociale diverse, ma accomunate dalla voglia di fare.
Filosofia condivisa appieno da Madame Wane Deiegane, Capo Gabinetto del Ministro della donna e della famiglia del Senegal. Nell’intervento conclusivo della tavola rotonda, ha ribadito infatti che i punti emersi durante l’incontro, ovvero l’importanza della formazione femminile, del lavoro, della collaborazione e del far rete, sono elementi fondamentali e condivisi dal Governo del Senegal e dal Presidente Macky Sall per lo sviluppo della nazione. Wane Daiegane ha concluso confermando l’impegno di aprire rapporti di parte arrivato e cooperazione tra aziende italiane e senegalesi, per dare continuità a questo interessante incontro con le imprenditrici bresciane.
Ciao sono un ragazzo sengal vivo in Italia da 24 ane adesso voglio tornare a casa mia cerk kelkono per far imprenditori par lavorare ne la tera ke o 800 ektar de ter ?